1. Orlando Ferrari, Soli Idoli
    un nuovo modo di cantare l’Estate

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    Gli esseri umani sono creature colme di contraddizioni. Dotati della facoltà del discernimento, percepiscono la propria presunta superiorità intellettiva. Eppure, questa capacità del cogliere l'essenzialità che è all'interno delle cose e dei fatti, disvela, agli individui, l'intrinseca fragilità che li governa.

    Cover-Orlando-Ferrari-



    L'umana gente vive nella ricerca di un significato alla propria esistenza ed è proprio questa ineliminabile necessità di attribuirsi un senso che la fragilizza.
C'è chi ricerca il proprio autentico spessore nell'Amore, chi nel lavoro, chi nel rendersi testimone, chi, ancora, nell'aiutare il prossimo. Ciascuno anela a trovare la propria caratura rendendosi partecipe di uno qualunque dei valori cardine della nostra società. La verità è che, in ciascuno di questi atti, continuiamo a deputare il nostro senso ad entità esterne a noi stessi, rendendoci sempre meno consapevoli del male che ci infliggiamo.

    In verità, il vizio del torturarsi cercando la più autentica Sostanza all'infuori di noi è malcostume tipico del mondo occidentale, nonché il più radicato retaggio della cristianità. Jean Paul Sartre, il padre dell'esistenzialismo, denunciò il creazionismo come propulsore del “primato della conoscenza su quello della coscienza”. Con ciò volendo far riflettere su di una circostanza particolare: l'essere umano è elemento attivo della creazione e non una semplice affermazione di un più complesso affermante. L'uomo, con la propria coscienza, dona alle apparenze (al mondo esteriore) il loro compimento. D'abitudine attribuiamo tale facoltà solo al Creatore, condannandoci ad essere parte di un sistema preordinato, per noi privo di un significato percepibile perché effetto di calcoli che ci prescindono.

    Immaginarci come portatori e fautori di significato, ci proietta nei ranghi dell'Assoluto. Tuttavia, questo non ci libera dalla umana sofferenza. Conoscerci come ordinatori delle apparenze può risolvere il dramma del dover ricercare le nostre verità in qualcosa, altro da noi. Parimenti, ci carica di una enorme responsabilità facendoci, ancora una volta, sentire vulnerabili. La più comune sintesi agli studi sartriani recita: “l'uomo è radicalmente libero, per questo infelice”. Tale sintesi troverebbe una migliore formulazione se enunciata come segue: “l'umana gente percepisce la propria natura di portatrice di significato, per questo è infelice”.

    Tutto questo è quel che “Soli idoli”, il nuovo brano di Orlando Ferrari, vuole raccogliere ed esternare, azzardando un nuovo modo di cantare l'Estate: la leggerezza nella melodia, unita alla ricerca letteraria e filosofica nel testo.

    Orlando Ferrari è un artista emergente di Brescia. Si affaccia alla scena musicale con una particolare attenzione alle connessio...

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    Last Post by Micro961 il 18 July 2022
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  2. Orlando Ferrari, Perdono
    il nuovo singolo, sulla violenza domestica e la diversità

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    “Perdono” è un brano che nasce dall’esigenza di raccontare la difficoltà del crescere attorniati dal pregiudizio, perché “diversi”. Essere “diversi”, in effetti, significa porre il prossimo innanzi a maggiori difficoltà nell’esercizio della comprensione della propria natura; significa essere bambini e bambine che non rispecchiano quel che il costume ha plasmato e definito, secondo consuetudine, come ammissibile nei ranghi della supposta “normalità”.

    Cover-Ferrari-



    “Ero un bambino dolce e fragile”, racconta Orlando Ferrari, “mio padre mi disse che avrei dovuto fare il prete, perché non riusciva a concepire la possibilità, per un bambino maschio, di essere amorevole, mansueto e gentile”.

    La diversità arricchisce i nostri rapporti, ma può, altresì, renderli difficoltosi, quando ai nostri interlocutori mancano le doti critiche necessarie a sceverare problemi non comuni. La difficoltà nella comprensione, spesso, scaturisce in un senso di impotenza ansiosa e, in malaugurati casi, in atti di violenza fisica. Sono tanti i bambini, in Italia e nel mondo, che subiscono violenze in ambiente domestico poiché la loro essenza pone complicazioni nel riuscire a carpire la loro particolare natura. Spesso rimangono isolati, poiché, nonostante i loro occhi lancino tristi richieste di aiuto, il vicinato, o persino il contesto scolastico, rimangono amaramente immobili.

    È difficile chiedere aiuto. Lo è per tutti ed ancor di più per un bambino che si trova, suo malgrado, imprigionato in un paradosso esistenziale, quello in cui il luogo in cui dovresti sentirti al sicuro e protetto è il luogo in cui vivi un quotidiano inferno. Sappiamo come, per i ragazzini più fragili, sia facile, nel difficoltoso rimuginare e chiedersi infiniti “perché?”, sentirsi colpevoli per il gratuito male che si riceve.

    Chiedersi infiniti “perché?”, tuttavia, non è il modo migliore per curare le proprie ferite. La colpa, diceva Spinoza, è un concetto precipitabile ad anteriorità logiche e temporali infinite. Cercare un colpevole, nella fatalità esistenziale, è un esercizio faticoso e doloro. Le cose accadono. Al di là delle ragioni consce ed inconsce di ciascuna individualità, non ci è dato il conoscere ragioni universali, in grado di riappacificarci con il nostro destino. La sola via per raggiungere la pace interiore è il perdono; un esercizio di comunione con ogni essere umano, nella comprensione della sola cosa che ci lega: il dolore.

    Questo è quel che vuole significare il nuovo brano di Orlando Ferrari: solo l’Amore (ovvero la comprensione) ci salva.

    “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel trovare altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è” [Marcel Prous...

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    Last Post by Micro961 il 24 May 2022
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